Nuovo prodotto
Salman Abu Sitta, La mappa del mio ritorno, Edizioni Q, luglio 2020, pp. 416, euro 15,00.
5 Articolo Articoli
Attenzione: Ultimi articoli in magazzino!
Disponibile dal:
In questa autobiografia, La mappa del mio ritorno, Salman Abu Sitta racconta in dimensione personale i drammatici avvenimenti che precedono, attraversano e seguono la nakba del 1948. Racconta dell’infanzia felice trascorsa nella terra di famiglia, l’espulsione, gli anni di studio passati al Cairo durante la caduta della monarchia e l’avvento del nasserismo, la guerra di Suez del 1956 e l’occupazione israeliana di Gaza, gli studi di dottorato e ricerca scientifica nell’Inghilterra dei primi anni ’60 , il lavoro di professore universitario in Canada, la sconfitta degli eserciti arabi nella guerra dei Sei giorni del 1967, l’occupazione di Gerusalemme e di vasti territori arabi, l’impegno politico e l’invasione israeliana del Libano nel 1982, il lavoro da ingegnere in Kuwait e la fuga durante la prima guerra del Golfo nel 1990. Questo libro di Abu Sitta è percorso da un forte senso di giustizia teso a recuperare ciò che appartiene di diritto ai palestinesi: la loro terra.
Salman Abu Sitta è nato nel 1937 in un villaggio che aveva il nome della sua famiglia, Ma’in Abu Sitta (la Sorgente degli Abu Sitta), nel distretto di Bersabea (Beersheba), in Palestina. Nel 1948, costretto a fuggire con la famiglia, si rifugia nella vicina Striscia di Gaza e poi in diversi paesi.
È fondatore e presidente della Palestine Land Society (Londra) e autore di numerosi studi sui profughi e il loro diritto al ritorno. Il lavoro di Abu Sitta è teso a dimostrare che in base al diritto internazionale il ritorno dei profughi nelle loro case non solo è legale, ma anche fattibile pur non modificando la dislocazione degli attuali coloni ebrei in Palestina. Tra i suoi lavori più importanti: The Palestinian Nakba 1948: The register of depopulated localities in Palestine (2000); The Return Journey (2007); Atlas of Palestine: 1917-1966 (2010).